Da quest’anno è possibile, attraverso la dichiarazione dei redditi, devolvere il 5 x 1000 all’UAAR indicando nell’apposita casella il codice UAAR che è
920.514.402.84
per sostenere le battaglie in difesa della laicità dello Stato (scarica il volantino 5×1000).
N.B. Presso alcuni CAAF il programma per la compilazione della dichiarazione dei redditi rifiuta tale codice, perché non è stata aggiornata la lista dei codici.
Chiedere di inserire comunque il codice anche se il programma da errore.
Sabato 26 Novembre 2005 alle ore 16:45 presso la Libreria Feltrinelli in centro a Modena si è svolto un dibattito relativo ai PACS, organizzato dal circolo UAAR di Modena, in collaborazione con Arcigay, UDI (Unione Donne in Italia) e l’associazione Donne e Giustizia.
Riprenderà nel mese di Ottobre il ciclo di conferenze “Cultura laica” organizzato dal nostro Circolo con il contributo della Circoscrizione 1 del Comune di Modena.
Le conferenze si svolgeranno alla consueta sala di Piazzale Redecocca 1 con inizio alle ore 21.
Di seguito l’elenco delle conferenze in programma.
Religioni e interculturalità
Venerdì 9 Ottobre 2009
Brunetto Salvarani – Teologo laico e critico letterario, direttore della rivista trimestrale “QOL”, direttore responsabile della rivista “Tempi di fraternità”
Religione ed etica
Venerdì 23 Ottobre 2009
Maurizio Mori – Docente di Bioetica all’Università di Pisa, socio fondatore e segretario della Consulta di Bioetica di Milano e fondatore e direttore della rivista “Bioetica”, membro del direttivo della International Association of Bioethics
Cultura laica e fede
Venerdì 13 Novembre
Luciano Guerzoni – già Professore di Diritto ecclesiastico nell’Università di Modena e Reggio Emilia
Riprendono le Conferenze del ciclo “Cultura Laica” organizzate dal Circolo UAAR di Modena col patrocinio della Circoscrizione 3 del Comune di Modena.
Le conferenze si svolgeranno presso la sala della Circoscrizione 3, via Padova 149, Modena, con il seguente programma:
Problematiche di fine vita
Venerdì 8 Ottobre 2010 – ore 21:00
dott.ssa Maria Laura Cattinari – Vicepresidente Nazionale di Libera Uscita
dott. Marcello Bettelli – Medico
Diritto al testamento biologico, diritto all’autodeterminazione terapeutica, diritto alle cure palliative, diritto alla terapia del dolore, diritto a morire
Chiesa cattolica e guerra civile spagnola: tra processi di secolarizzazione e guerre di religione
Venerdì 22 Ottobre 2010 – ore 21:00
prof. Alfonso Botti – Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura
Recenti ed importanti evoluzioni del diritto di famiglia nelle culture occidentali
Venerdì 26 Novembre 2010 – ore 21:00
prof.ssa Maria Donata Panforti – Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di studi linguistici sulla testualità e la traduzione
Anche il Circolo UAAR di Modena appoggia la campagna lanciata dall’UAAR nazionale per denunciare l’alto costo della Chiesa pagato dai credenti e dai non credenti, quando invece le religioni dovrebbero essere sostenute solo da chi le professa.
Volentieri riceviamo e pubblichiamo un racconto del nostro socio Leonardo Broseghini.
OGNI VITA E’ SACRA
di Leonardo Broseghini
Si preannunciava una calda giornata a Huai Khwang, anche se spirava un minimo di brezza mattutina, capace di scuotere alcune campane di preghiera che tintinnavano incessantemente: si sarebbe poi persa di forza via via procedendo nel cammino verso l’afoso centro di Bangkok.
I bambini giocavano, come sempre, rumorosi per strada, mentre sul marciapiede procedevano scherzando allegre combriccole di monaci, che spiccavano per gli accesi sai arancioni e per l’altrettanto caratteristica testa rasata, che a tratti rifletteva la luce del sole.
All’improvviso un grido sovrastò ogni altro suono, seguito da un pianto acuto ed incessante; Junta apri la porta di casa allarmata, e fu subito travolta da un gruppo di bimbi (alcuni di questi li aveva riconosciuti, erano compagni di gioco della sua piccola Raylai): “Presto, presto mamma di Raylai, venga: Raylai si è fatta male”.
Junta non si ricorda nemmeno i dettagli degli avvenimenti immediatamente successivi; la paura che come uno spettro sempre covava nel suo cuore di mamma di una bambina undicenne fuori di casa, fuori da ogni immediata supervisione, era improvvisamente esplosa cancellando ogni altro pensiero; ha solo, Junta, ben chiara in mente la visione della sua piccola, con una gamba mezza sprofondata in un tombino dalla ampie grate, che la fissava implorando aiuto con lo sguardo e con la voce. E anche ripensandoci dopo, non avrebbe mai saputo dire quale dei due fosse più angosciante.
La piccola era caduta in una fogna a cielo aperto. Nella discesa a quegli inferi, un lungo tratto di pelle si era scorticato, ricoprendosi interamente di una melma scura e maleodorante. Junta riprese il controllo di se: prese per le ascelle la bimba, la estrasse dalla trappola, e mentre la consolava e rincuorava cercava alla belle e meglio di ripulirla, utilizzando un lembo della propria veste come straccio improvvisato. Sotto alla fanghiglia putrida emerse la lunga ferita, che arrivava fino alla carne viva; chiaramente era una questione da dottori, nulla che si potesse risolvere coi mezzi casalinghi alla sua portata.
Il viaggio al lontano ospedale, per le caotiche strade di Bangkok, fu una vera agonia. Raylai non strillava più, ma singhiozzava piano, mentre Junta cercava di tenerla sollevata per alleviare il peso sulla gamba lesa, ed intanto, calato il panico, rimaneva spazio per altri pensieri: “Sono uscita di corsa di casa, avrò chiusa la porta ? Avevo lasciato qualcosa sul fuoco, qualcuno provvederà a spegnere ?”.
Arrivate finalmente all’ospedale, furono accolte in accettazione da un Budda seduto gigante e sorridente; gli inservienti si davano da fare per ramazzare con cautela alcuni scarafaggi che gareggiavano veloci fra di loro sul pavimento, accostandoli dolcemente verso i muri, per evitare che qualcuno, magari distratto dalle proprie ansie, accidentalmente li schiacciasse.
Immediatamente vennero dirottate verso il reparto di pediatria, dove furono rincuorate dall’ampio sorriso del medico che la prese in consegna. “Vieni bimba, a te pensiamo noi: uscirai di qua come nuova”.
Junta teneva la mano alla piccola, sussurrandole parole dolci all’orecchio, mentre amorose infermiere passavano un panno imbevuto d’acqua calda sulla ferita, ed il medico accendeva incensi profumati tutt’attorno. Conclusa questa operazione passò a suturare i lembi di carne.
I primi dubbi le vennero quando vide che procedevano alla bendatura, senza aver dato altro medicamento che l’acqua.
“La ferita è profonda, mi aspettavo un po’ di tintura, almeno, che so, un po’ d’alcool”.
Il sorriso si spense dal viso del dottore: “Noi non usiamo quella roba”.
“Come sarebbe a dire ? E le infezioni ?”
Ripresosi dallo shock dell’importuna domanda, il sorriso standard tornò ad illuminarlo:”Appunto”
“Appunto ?”
“Appunto !”
“Come sarebbe a dire ?”
“Sarebbe a dire che non ho nessuna intenzione di fare una strage di batteri: sono un medico obbiettore”
“Eh ? Cosa sta dicendo ? Mia figlia ha infilato una gamba nella fogna, rischia una severa setticemia”
“Ed io sono buddista: per me ogni vita è sacra, anche quella dei batteri”
Junta capì. Educata blandamente alla religione, anche lei festeggiava le ricorrenze previste, aveva insegnato le preghiere a Raylai, ed ogni tanto accendeva qualche incenso. Ma non aveva mai sentito parlare di medici obbiettori. Di certo non osò chiedere lumi riguardo la sterilità dell’ago utilizzato.
“Senta, rispetto la sua religione. Figuriamoci, sono buddista anch’io. Ma non potrebbe chiamarmi un qualche altro dottore ?
“Qua tutti i medici sono obbiettori. Il nostro è un ospedale, non un campo di sterminio per i microbi”.
Detto questo girò i tacchi e prese ad occuparsi di altri piccoli pazienti.
Junta passò la notte in pediatria, accanto alla piccola Raylai, dal sonno lamentoso e tormentato; al mattino, era madida di sudore, e la sua fronte era calda quasi come i fornelli che Junta s’immaginava d’aver lasciato acceso a casa.
Alla buon ora, premuroso e sorridente, il medico del giorno prima si presentò per la visita di controllo.
“Allora, come sta la nostra piccola principessa ?”
“Scotta, ha la febbre”.
Prontamente un’infermiera le coprì la fronte con un panno bagnato.
“Senta dottore, è chiaramente in atto un’infezione”, disse Junta, forte di prolungate ed assidue visioni televisive di soap opera in stile medico.
“Probabile”, replicò il medico sorridendo.
“Ed allora… servirebbe un antibiotico, vero ?” Azzardò timidamente la madre.
Il viso del dottore tornò improvvisamente oscuro “Ma per chi mi ha preso ? Le ho già spiegato, mi sembra, che io obbietto!”
“Si, ma mia figlia sta male. Come può mettere la vita dei batteri davanti alla salute di una bambina ?”
“E se uno di quei batteri fosse suo nonno reincarnato ? Vuole uccidere suo nonno ?” replicò il sempre più stizzito dottore.
“Ma cosa vuole che m’importi del batterio/nonno. Se non la cura, mia figlia rischia la vita!”.
“Nel caso, vorrà dire che aveva un pessimo karma”, tagliò corto acidamente lui. E di nuovo sparì.
Non si fece più vivo per l’intera giornata. Vennero invece le infermiere, a sostituire le bende e a ravvivare gli incensi; la ferita aveva un aspetto disgustoso, si era gonfiata e lampeggiava come un fuoco acceso. La bambina era sempre più calda ed era chiaro che sottoposta a questo tipo di trattamento, sarebbe solo potuta peggiorare.
Fu così che Junta prese la decisione di riportarla a casa. Se si trattava solo di cambiare le bende, avrebbe potuto benissimo provvedere da sola. Arrivata a casa (i fornelli erano spenti, per fortuna) la stese nel suo lettino, le asciugò la fronte (che invece era bollente) e decise di correre in farmacia per procurarsi un antibiotico.
Il primo farmacista non fu troppo scortese. “Mi dispiace, non teniamo quel genere di farmaci. A parte che servirebbe la ricetta medica, io sono un buddista osservante e non vendo strumenti di morte”
“Ma mia figlia ha la febbre alta!”
Anche sul suo viso s’impresse lo stesso identico sorriso del dottore “Un antipiretico posso sempre darglielo, non c’è problema. Ma per favore, non mi chieda strumenti di sterminio di massa per i batteri: ho una coscienza, per soddisfare la sua richiesta non potrei poi più dormire sonni tranquilli io”.
Man mano che bussava a tutte le farmacie, ottenendo sempre lo stesso genere di risposte, la sua disperazione cominciava a crescere sempre di più. A casa Raylai delirava e la ferita era passata dal colore rosso al nero, emanando pure uno sgradevole odore.
Una vicina di casa dalla cattiva reputazione (era nota per lo stile di vita dissoluto che conduceva), cercò di venirle in soccorso: “Conosco un ambulatorio, non lontano da qua, condotto da un medico cinese, il quale, si dice, tratti le infezioni con gli antibiotici”.
Le due sollevarono insieme la bimba, che non era più in grado di reggersi in piedi da sola e si recarono in direzione dell’ambulatorio. Arrivate in prossimità di questo, notarono una piccola folla che ne ostruiva l’ingresso. Di lato alcuni monaci mugugnavano preghiere, mentre un gruppo di persone innalzava minacciosi cartelli:
“Assassini”, “Chiudiamo il lager”, “Ogni vita è sacra”
Una muraglia umana ostruiva l’ingresso alla clinica ed a nulla valsero le suppliche e le preghiere di Junta, che anzi rimediò alcuni sputi ed alcuni spintoni nel vano tentativo d’aprirsi un varco (va beh essere non violenti, pensavano alcuni manifestanti, ma quando ci vuole, ci vuole).
Non passò la notte successiva, la piccola Raylai, e ne le partecipate onoranze funebri, ne i tentativi di consolare Junta (“vedrai, una bimba così brava e buona come Raylai, chissà quanti passi avanti avrà fatto verso il nirvana!”), nulla potevano contro la sua disperazione.
Sulle sue disgrazie e sul proprio dolore rimuginava l’insonne Junta nel letto sudato nell’afosa ed immobile nottata di Bangkok. E mentre la sofferenza la pervadeva con languore, casualmente lo sguardo le cadde sulla zanzara che beata si nutriva dalla sua spalla. Quasi automaticamente sollevò la mano per schiacciarla quando un improvviso pensiero le congelò il gesto: “E se fosse Raylai ?”
La zanzara tranquilla concluse i propri comodi, e satolla s’involò nel silente buio alla ricerca di un nuovo desco.
Il circolo UAAR di Modena e Provincia sarà presente alla festa provinciale del PD modenese a Ponte Alto da lunedì 10 a lunedì 17 settembre 2012, in uno degli stand tra le associazioni nella zona a fianco del Palaconad.
presso la Polisportiva Modena est – Viale Indipendenza 25 – Modena
UNA CENA DI CIRCOLO
Sarà un’occasione conviviale per incontrarsi e scambiarsi idee con altri soci UAAR della provincia di Modena
Si richiede di confermare la propria presenza (eventualmente con uno o più accompagnatori) entro il primo novembre, inviando una mail a uaarcircolomodena@gmail.com
L’ UAAR è impegnata in questo periodo, insieme ad altre forze ed associazioni laiche, affinché il maggior numero possibile di comuni della provincia di Modena istituisca il registro comunale dei testamenti biologici, per poter ostacolare dal punto di vista politico e giuridico il disegno di legge Calabrò, già approvato dal Senato ed attualmente in discussione alla Camera dei deputati .
Invitiamo pertanto tutti i cittadini che si vogliano attivare in tal senso nel proprio comune a contattarci (modena@uaar.it).
Forniremo il massimo sostegno per organizzare petizioni popolari ed esortare le amministrazioni affinché rendano disponibile ai propri cittadini questo servizio.
Iniziative sono già state prese a Modena, Formigine, Vignola, Fiorano Modenese, Nonantola ed altri comuni.
Il circolo UAAR di Modena e Provincia sarà presente con un tavolo informativo a Carpi al mercato in Piazza Martiri nelle mattinate di sabato 10 e sabato 24 settembre 2011.
Venerdì 15 febbraio il circolo di Modena ha organizzato il suo quarto Darwin Day.
Nella ormai consueta cornice della libreria Feltrinelli, il prof. Antonello La Vergata, ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università di Modena, ha parlato sul tema “Darwin e il Male”.
Al termine dell’intervento, il pubblico presente ha partecipato al dibattito con osservazioni e spunti di riflessione.
Rassegna di cinema e libri per raccontare il nostro paese, quello reale.
Disagio sociale e libertà violate, precarizzazione del lavoro e mafie,
finanziarizzazione dell’economia e tensione verso nuove forme di giustizia sociale.
Martedì 13 marzo 2012 ore 21:00
Teatro dei Segni
Via San Giovanni Bosco 150, Modena
“Cosa Loro – I Serenissimi della Compagnia delle Opere”
di Sebastiano Canetta ed Ernesto Milanesi
ed: Manifestolibri
Cosa Loro è un titolo forte ma azzeccato che affronta senza troppi complimenti i gangli spinosi dell’epopea ciellina in Veneto, una piovra dai molti tentacoli e dalle molte amicizie, fedele al “modello Formigoni”che tanta fortuna ha avuto in Lombardia e soprattutto con le mani in pasta nel mercato immobiliare, negli appalti pubblici, nella sanità e nelle università.
Insomma i “ragazzi di don Giussani” da piccola fraternità sono divenuti una grande holding, la Compagnia delle Opere. Ragazzi che, come dichiarano gli autori, ormai si muovono con grande disinvoltura all’interno della galassia cattolica rappresentando una Chiesa nella Chiesa, forti anche delle tutele ecclesiastiche e politiche capaci di dialogare amorevolmente con la Lega o con pezzi del PD.
Da questi nodi chiave prende le mosse il libro-inchiesta, un’indagine che trascura volontariamente le questioni di carattere religioso per privilegiare le manovre finanziarie di CL e della CdO.
Attraverso questo punto di vista si comprende come questa organizzazione, lungo i suoi trent’anni di esistenza, sia riuscita sempre a mantenersi sulla cresta dell’onda senza perdere colpi. Non è infatti la fede politica a orientare il cammino ciellino ma il denaro, che come ci mostra la storia italiana dagli anni 80 ad oggi non ha colore ma solo valore di possesso. Ed è con questo spirito che CL continua a rimescolare le carte: il pubblico diventa privato, il profano si eleva a sacro e le tragedie (terremoti&Co.) portano serenità e tranquillità (espresse in euro).
Un libro questo che ci mette di fronte non solo alla mera denuncia ma, dati alla mano, ci fornisce quegli strumenti critici per giudicare obiettivamente la realtà che ci circonda. Canetta e Milanesi, già come fecero con Legaland (Manifestolibri, 2010), ci danno un ulteriore prova di come sia possibile tutt’ora pensare e fare un giornalismo radicale.
Dopo la prevaricazione di cresime e comunioni organizzate per il 25 Aprile ed il 1° Maggio (forse da qui la ragione sociale Comunione e Liberazione) la Parrocchia di Formigine ha pensato di rincarare la dose così da testare, ulteriormente, la sopportazione dei cittadini.
Domenica 10 Giugno u.s. il centro del paese è stato pervaso da voci e riti diffusi ad altissimo volume da altoparlanti le cui emissioni erano talmente ridondanti da impedire l’ascolto di radio e tv all’interno delle case ed il dialogo tra le persone che stavano frequentando il centro cittadino.
Quanto sopra la dice lunga sul rispetto che la Chiesa Formiginese – cui non si contesta il diritto legittimo, come per qualsiasi altra associazione religiosa, di praticare liberamente i propri riti – ha nei confronti sia delle Istituzioni che dei cittadini, ma si chiede che ciò avvenga nel rispetto altrui e senza prevaricazioni.
La cosa potrebbe addirittura virare nelle irregolarità formali e sostanziali se tale evento non risultasse nemmeno legittimato dagli opportuni, ed obbligatori, permessi previsti dalle vigenti normative.
Quindi, oltre a significare il nostro disappunto per una tale manifestazione di disprezzo nei confronti dell’intera Comunità dei diritti e della libertà di non subire invasioni, nemmeno acustiche, della propria sfera personale, chiediamo se sia stato rispettato l’iter previsto dai regolamenti comunali e quali verifiche l’Amministrazione Comunale intenda perseguire nel caso specifico e quali proporre affinchè tali situazioni di inciviltà non abbiano a ripetersi.
Ecco il VIDEO della conferenza LA LAICITA’ NELLA “BUONA SCUOLA” DI RENZI tenutasi Mercoledì 14 Ottobre 2015 alle ore 21:00 presso la Sala “Gian Paolo Biasin” via La Rocca 22, Sassuolo:
Il Circolo UAAR di Modena sarà presente quest’anno (2012) con il suo tavolo informativo sull’8 x 1000 ed i Costi della Chiesa il sabato mattina 19 maggio 2012 al mercato di Formigine.
L’UAAR è una associazione indipendente dai partiti e non prende posizione a favore di una specifica forza politica, ma invita i cittadini a tenere conto, nella propria scelta elettorale, delle garanzie che le forze politiche sono in grado di fornire in merito al loro impegno a favore della difesa della laicità dello Stato e delle istituzioni pubbliche dall’invadenza e dai diktat delle gerarchie vaticane, e per la difesa e l’affermazione dei diritti civili (legge 194, diritti delle coppie di fatto, testamento biologico, ecc.).