Cerimonie ed edifici pubblici liberi da simboli religiosi. Elezioni Comunali di Modena 2024

Cerimonie ed edifici pubblici liberi da simboli religiosi

In vista delle Elezioni Comunali di Modena del 2024 abbiamo quindi deciso di sottoporre ai candidati e alle candidate alla carica di Sindaco di Modena, una serie di domande e proposte riguardanti la laicità e i diritti di chi non crede. 

La quarta domanda riguardava la presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici e la partecipazione attiva di esponenti religiosi alle cerimonie pubbliche.

Cerimonie ed edifici pubblici liberi da simboli religiosi

Cosa pensa dell’esposizione dei simboli religiosi nei luoghi istituzionali?
Cosa pensa delle tipiche “benedizioni” effettuate alla inaugurazioni degli spazi pubblici?
Pensa, se eletto, di presenziare in fascia tricolore a celebrazioni religiose di qualche tipo?
Pensa sia giusto che gli agenti della Polizia Municipale partecipino in forze e in divisa alle celebrazioni per il “santo protettore” del corpo.

Le risposte

Massimo Mezzetti.

Il candidato è personalmente contrario all’ostensione dei simboli religiosi negli edifici pubblici. Egli afferma che l’ostentazione dei simboli religiosi sia contraria alla fede Valdese-Metodista, alla quale appartiene. Non ha preso, però, impegni per arginare il fenomeno.

 


Maria Grazia Modena

(Nota: a volte, come in questo caso, la risposta è stata elaborata non solo della candidata, ma anche altri candidate e candidate presenti all’incontro che hanno discusso in modo molto trasparente)

La risposta è stata demandata alla candidata Eugenia Rossi che dice: “Ci piaccia o meno abbiamo il Concordato”. Non metteranno però il crocifisso in consiglio comunale, anche se lo credono comunque parte della nostra cultura. Hanno un’idea di “laicità positiva” e conservatrice. Dicono che il cittadino va pensato come persona che è in grado di autodeterminarsi.


Claudio Tonelli

Nei luoghi istituzionali dovrebbe valere il criterio della laicità senza esposizione di alcun simbolo religioso. Lo stesso vale per le inaugurazioni di spazi pubblici; in quanto, appunto, pubblici, questi appartengono a tutti i cittadini e le cittadine, dunque anche a chi professa convinzioni diverse dalla religione di (presunta) maggioranza. Poiché la fascia tricolore indica la rappresentanza della comunità, e la presenza a cerimonie laiche o religiose, di qualsiasi religione, significa prima di tutto incontro e dialogo tra comunità portatrici di visioni del mondo e valori diversi (purché contenuti, beninteso, entro il perimetro costituzionale), che è il fondamento del vivere insieme, sì, presenzierei indossando la fascia tricolore. Sul “santo protettore” del corpo degli agenti della Polizia Municipale non saprei cosa dire: se si tratta di una loro libera scelta, perché no? Non ero al corrente di questa tradizione, ma immagino che si tratti, appunto, di una tradizione, che poco ha a che fare con una scelta religiosa vera e propria. Mi informerò meglio.

 

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